Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia L’universo ha parlato

L’universo ha parlato

2509
0

Lo hanno confermato, con gli interferometri laser LIGO a Washington ed in Luisiana e VIRGO a Cascina (Pisa), quello che Einstein circa 100 anni fa aveva solo teorizzato. Ora, però, è stato confermato. Le onde gravitazionali esistono e forse sono sempre esistite . Ma adesso abbiamo anche la conferma della loro presenza, una conferma che apre uno scenario di scoperte senza precedenti sul cosmo. La notizia ha suscitato tanto dibattito sia tra gli scienziati che tra la gente comune che di onde gravitazionali sapevano poco o niente. Albert Einstein le aveva predette e oggi, finalmente, “abbiamo osservato per la prima volta le onde gravitazionali ” ha annunciato Fulvio Ricci, fisico dell’esperimento Virgo, commentando l’ottenimento di un obbiettivo di importanza epocale per la fisica moderna. La notizia ha riempito di entusiasmo tutti gli scienziati che scoprono per la prima volta un nuovo modo per studiare la natura.

“Questo risultato rappresenta una pietra miliare nella storia della fisica ma ancor di più è l’inizio di un nuovo capitolo per l’astrofisica “, ha commentato Fulvio Ricci professore all’Università La Sapienza di Roma e ricercatore dell’INFIN, che coordina la collaborazione internazionale Virgo. “Osservare il cosmo attraverso le onde gravitazionali – ha proseguito Ricci- cambia radicalmente le nostre possibilità di studiarlo: finora è come se avessimo guardato attraverso radiografie, mentre adesso siamo in grado di fare l’ecografia del nostro universo “. Le onde gravitazionali sono le increspature del tessuto spazio-tempo generate da eventi cosmici violenti.

A provocare il segnale intercettato rilevato dalle antenne dello strumento Ligo è stata la potente collisione tra i due buchi neri che prima di fondersi hanno spiraleggiato, per poi scontrarsi a una velocità pari a 150,000 km/s quasi la metà della velocità della luce. Questo processo era previsto ma mai osservato finora. Un secolo fa Einstein ha sviluppato la teoria della relatività generale, che considera la gravità come una curvatura dello spazio-tempo. Questa teoria anticipava l’esistenza delle onde gravitazionali, che allora sembravano una sfida impossibile poiché secondo lo stesso Einstein era quasi inattuabile captare i segnali deboli di queste onde. Infatti ci sono voluti 100 anni per avere uno strumento in grado di rivelare i segnali dei volteggi di due buchi neri lontanissimi dalla terra -circa 400 mega parsec- circa un miliardo e trecento anni di luce. La scoperta delle onde gravitazionali non è solo l’ennesima conferma dell’importanza della relatività generale, ma rivoluziona anche il mondo della fisica e della ricerca cosmologica. Questa scoperta apre una nuova possibilità di studiare l’universo in maniera differente, e quindi come se riuscissimo anche ad ascoltarlo oltre che a vederlo.

Tutto ciò ci spalanca un nuovo mondo tutto da scoprire, rispetto alla radiazione elettromagnetica, che fino ad oggi è stato lo strumento più utilizzato per l’osservazione astronomica. Le onde gravitazionali hanno una natura completamente diversa, essendo generate dal moto dei corpi celesti e riuscendo a trasportare intatta l’informazione sulla causa che le ha originate. Questo nuovo modo di osservare la natura e l’universo ci permetterà di fare nuove scoperte che rivoluzioneranno la nostra vita .

Questa rivelazione segna un nuovo capitolo nella storia della fisica moderna. Un capitolo pieno di sorprese che sconvolgerà tutti le convenzioni sulla vita e cambierà la nostra concezione dell’universo. Da ora in poi nulla è più sicuro . Non esiste più un’assoluta verità.Tutto è da riscrivere .

Previous articleUno sguardo nuovo sull’universo: le onde gravitazionali, una preda che gli scienziati inseguono da anni
Next articleTema 3: il nodo borromeo