Home Ambasciatori della Festa di Scienza e Filosofia Per un giovane disoccupato sarebbe meglio lavorare gratis o non lavorare affatto?

Per un giovane disoccupato sarebbe meglio lavorare gratis o non lavorare affatto?

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Partiamo da un presupposto: un titolo di studio più alto, corrisponde quasi sempre a maggiore possibilità di trovare un lavoro ben remunerato e soprattutto gratificante. Anche se ultimamente si tende a dare ascolto alle voci secondo le quali andare all’università sarebbe inutile, chi interrompe gli studi avrà sempre meno possibilità di essere assunto rispetto a chi li ha continuati. Ovviamente, il tasso di occupazione dipende anche dal tipo di laurea conseguito (triennale, magistrale, etc.) ed anche dal campo di applicazione (ingegneria, medicina, etc.). In linea generale, comunque, un laureato avrà sempre più possibilità di trovare un lavoro rispetto a chi è sprovvisto di un titolo di studio adeguato. Nonostante questo, in Italia il tasso di disoccupazione e di non laureati è comunque elevato. Ora veniamo al punto della questione: per un giovane disoccupato sarebbe meglio lavorare gratis o non lavorare affatto? Prima di tutto distinguiamo i disoccupati in due fasce: i neo-laureati e chi ha abbandonato gli studi. Dopo di che andiamo ad analizzare i pro ed i contro del lavorare gratis. Il primo punto a sfavore che viene ovviamente preso in considerazione è appunto la mancanza di un compenso. E considerato che lavorare occupa gran parte del nostro tempo, utilizzare le nostre giornate senza venire ricompensati in alcun modo, non solo è inutile, ma anche dannoso, poiché il mondo attuale è spinto dai soldi, e senza di essi ci sono alte probabilità di rimanere indietro. Tuttavia, l’aspetto positivo del lavorare gratis è senz’altro l’accumulazione di esperienza, utile per trovare un lavoro (questa volta pagato) in futuro. Oltre a questo, si deve prendere in considerazione la tipologia di lavoro di cui stiamo parlando ed il nostro rapporto con esso, poiché se il lavoro non è appagante sia dal punto di vista del compenso che dal punto di vista personale, è solamente deleterio farlo gratis. Ora andiamo ad analizzare le due fasce di disoccupati. Chi ha abbandonato gli studi, naturalmente, cercherà lavoro prima di chi li continuerà. Tuttavia, a meno che non si abbiano aziende o sbocchi familiari, sarà alquanto difficile trovarne uno appagante, proprio perché si manca di esperienza. Per cui, per un giovane che ha abbandonato gli studi, sarebbe più utile lavorare gratis, piuttosto che non lavorare affatto, al fine di accumulare esperienza, che ritornerà utile in futuro. Ora analizziamo i neo-laureati: avendo scelto di continuare gli studi, hanno perso dai 3 ai 6 anni (se non più, per alcune facoltà) rispetto ai “cugini”, i quali hanno sfruttato (se non tutti, almeno in parte) questi anni per accumulare esperienza lavorativa. Per cui, nonostante dal punto di vista del piano di studi siano in vantaggio, sono invece in svantaggio per quanto riguarda il fattore esperienza. Alcuni laureandi per pagare le tasse, iniziano a cercare lavoro anche durante gli studi, per cui queste persone avranno perlomeno un posto lavorativo finché non troveranno un impiego adatto a loro. Per coloro che invece si ritrovano disoccupati, ritengo che sarebbe poco gratificante lavorare gratis, poiché mentre chi ha abbandonato gli studi arrivato a questo punto potrà iniziare ad essere retribuito, chi li ha continuati si ritroverà un passo indietro rispetto a loro, se inizierà a lavorare gratis. Inoltre, sarebbe anche alquanto frustante vedere che chi non ha proseguito gli studi guadagna più di chi li ha continuati: sarebbe come ammettere che hanno perso 6 anni della loro vita, quando bastava iniziare prima. Per cui, in conclusione, un giovane neo-laureato dovrebbe aspettare poiché, presupponendo che abbia un mantenimento extra-lavorativo da quando frequentava l’università (altrimenti avrebbe cercato lavoro, ma in questo caso rientrerebbe nella categoria sopra specificata), sarebbe inutile perdere tempo lavorando gratis, quando potrebbe essere usato in modi più appaganti. Inoltre, considerando quanto detto all’inizio, non tarderà molto per trovare un lavoro adeguato e retribuito. Ovviamente, questo discorso è valido per chi si impegna e cerca lavoro, poiché ha dei progetti in testa (una casa propria, una famiglia e simili), e non per chi ha intenzione di trovare solo il lavoro perfetto, stando a casa sul divano. Un qualsiasi lavoro retribuito è già un traguardo. Quindi, concludendo il discorso, mentre per un giovane che ha abbandonato gli studi lavorare gratis potrebbe essere la scelta migliore, optando per un lavoro retribuito in futuro, chi li ha proseguiti dovrebbe aspettare, optando per uno retribuito che, se ci si impegna, non tarderà ad arrivare.

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